Ogni città è un grande cantiere. Un luogo dove forze discensionali (lo scavo) e ascensionali (la costruzione) sono in costante tensione e dialogo tra loro, generando scintille, creando punti di contatto tra passato e futuro che mai come in queste occasioni arrivano a essere tanto vicini. Questo breve inciso vale per Napoli in misura forse ancora maggiore: la città dai tanti strati che come in un puzzle si innestano l’uno nell’altro, dando vita a conglomerati di storia e di vita. Sì, perché la questione non è solo architettonica o urbanistica: l’innesto funziona anche nella dimensione orizzontale, coinvolgendo quella sociale e umana. La città tutta si configura quindi come un cantiere a cielo aperto nel senso più vasto del termine: uno spazio di accadimenti e di interferenze. Ed è proprio a queste ultime, ai corto-circuiti che inaspettatamente si palesano davanti agli occhi di chi percorre le sue strade, che Vincenzo Rusciano rivolge il suo sguardo di cittadino e di artista.Strutture da cantiere che rimandano a equilibri precari sono al centro di questa nuova serie di lavori che viene presentata nel contesto della chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, dove proprio l’interferenza tra antico e contemporaneo ha già dato vita ad affascinanti sinergie.
(dal testo di Alessandra Troncone)
NOTE BIOGRAFICHE
Vincenzo Rusciano è nato a Napoli nel 1973. Docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e di Napoli. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, italiane ed estere, tra cui: Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli; MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone (MB); Museo della scultura contemporanea, Gubbio (PG); Collezione Ernesto Esposito, Napoli; Collezione Ettore Rossetta, Napoli; Collezione Galerie Ernst Hilger, Vienna; Collezione Claudia Gianferrari, Milano-Roma; Collezione Angela e Massimo Lauro, Napoli – Città della Pieve (PG). Tra le recenti mostre personali: Metal Novel, Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, Napoli, sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee (2022); Skyline, Galleria Nicola Pedana, Caserta (2018); Nero Moto Perpetuo, Museo Civico di Santa Maria dei Servi, Città della Pieve (PG), organizzata da “Il Giardino dei Lauri” – Collezione Angela e Massimo Lauro (2017); MAC: certain regard, MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone (MB), curata da Alberto Zanchetta (2016); Not so Bad in Capri, Fondazione Axel Munthe – Villa San Michele, Anacapri, curata da Maurizio Siniscalco (2016); Not so Bad, Annarumma Gallery, Napoli (2016); Echi dal bianco, MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone (MB), curata da Alberto Zanchetta (2015); Sponda, Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, Napoli, curata da Angela Tecce e Alberto Zanchetta (2014).
FORMATO 24 X 28 CM | AUTOCOPERTINATO SPILLATO
ISBN 9788899928919 | PAG. 32 | EURO 10,00
DATA DI PUBBLICAZIONE: giugno 2022
TARGET: arte contemporanea, scultura, istallazione
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Ogni città è un grande cantiere. Un luogo dove forze discensionali (lo scavo) e ascensionali (la costruzione) sono in costante tensione e dialogo tra loro, generando scintille, creando punti di contatto tra passato e futuro che mai come in queste occasioni arrivano a essere tanto vicini.
Questo breve inciso vale per Napoli in misura forse ancora maggiore: la città dai tanti strati che come in un puzzle si innestano l’uno nell’altro, dando vita a conglomerati di storia e di vita. Sì, perché la questione non è solo architettonica o urbanistica: l’innesto funziona anche nella dimensione orizzontale, coinvolgendo quella sociale e umana.
La città tutta si configura quindi come un cantiere a cielo aperto nel senso più vasto del termine: uno spazio di accadimenti e di interferenze. Ed è proprio a queste ultime, ai corto-circuiti che inaspettatamente si palesano davanti agli occhi di chi percorre le sue strade, che Vincenzo Rusciano rivolge il suo sguardo di cittadino e di artista.Strutture da cantiere che rimandano a equilibri precari sono al centro di questa nuova serie di lavori che viene presentata nel contesto della chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, dove proprio l’interferenza tra antico e contemporaneo ha già dato vita ad affascinanti sinergie.
(dal testo di Alessandra Troncone)
NOTE BIOGRAFICHE
Vincenzo Rusciano è nato a Napoli nel 1973. Docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e di Napoli.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, italiane ed estere, tra cui: Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli; MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone (MB); Museo della scultura contemporanea, Gubbio (PG); Collezione Ernesto Esposito, Napoli; Collezione Ettore Rossetta, Napoli; Collezione Galerie Ernst Hilger, Vienna; Collezione Claudia Gianferrari, Milano-Roma; Collezione Angela e Massimo Lauro, Napoli – Città della Pieve (PG).
Tra le recenti mostre personali: Metal Novel, Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, Napoli, sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee (2022); Skyline, Galleria Nicola Pedana, Caserta (2018); Nero Moto Perpetuo, Museo Civico di Santa Maria dei Servi, Città della Pieve (PG), organizzata da “Il Giardino dei Lauri” – Collezione Angela e Massimo Lauro (2017); MAC: certain regard, MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone (MB), curata da Alberto Zanchetta (2016); Not so Bad in Capri, Fondazione Axel Munthe – Villa San Michele, Anacapri, curata da Maurizio Siniscalco (2016); Not so Bad, Annarumma Gallery, Napoli (2016); Echi dal bianco, MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone (MB), curata da Alberto Zanchetta (2015); Sponda, Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, Napoli, curata da Angela Tecce e Alberto Zanchetta (2014).
FORMATO 24 X 28 CM | AUTOCOPERTINATO SPILLATO
ISBN 9788899928919 | PAG. 32 | EURO 10,00
DATA DI PUBBLICAZIONE: giugno 2022
TARGET: arte contemporanea, scultura, istallazione