Eseguito per la Collegiata di Santa Maria Maggiore di Somma Vesuviana, l’intervento site-specific prende il nome di Mātĕr-ĭa, un titolo che nasce dalla voglia di esprimere e descrivere la figura materna per poi svincolarsene e aprirsi a un significato più ampio. La desinenza latina Mātĕr rievoca in noi l’immagine di una figura generatrice, abbracciando però un doppio significato, quello che ci rimanda alla materia. La materia primordiale di cui è composto il mondo, di cui siamo composti. Mātĕr-ĭa è un’opera che nasce in due momenti distinti ed esplora due sensi diversi della stessa tematica. Con il primo intervento, eseguito nel luglio 2022, l’artista rielabora la maternità e altre scene tratte dalla storia Cristiana, come l’Annunciazione e la Deposizione, rivisitando in chiave contemporanea la pala d’altare di Angelillo Arcuccio situata nella chiesa sovrastante. La realizzazione di questi pannelli ha indotto l’artista a una riflessione che ha dato vita all’intervento eseguito poi nel maggio 2023. La prima maternità, in dialogo con le rappresentazioni che per secoli hanno visto il volto femminile associato alla figura della Vergine Maria e assoggettato a ideali come il candore e la purezza, viene incrinata per essere sostituita dal secondo intervento. La maternità assume le rughe del tempo con la rappresentazione della madre dell’artista e attraverso i profili della donna amata e della sorella gemella con cui ha condiviso il ventre. Le ha svestite dalla spiritualità che nei secoli ha sottomesso la figura femminile per metterle a nudo e presentarle al pubblico come donne vere. (dall’introduzione di Elisa Perillo)
NOTE BIOGRAFICHE
Vittorio Valiante nasce a Napoli nel 1991. Consegue nel 2009 il diploma al liceo d’arte Suor Orsola Benincasa e, dopo un breve periodo all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, prosegue il suo percorso artistico da autodidatta. Dal 2012, con l’uso di pseudonimi, inizia a lavorare a una grande produzione di dipinti, con i quali si inserisce in mercati e gallerie fino ad arrivare in Russia, dove i suoi lavori entrano a far parte di diverse collezioni private. Il suo lavoro è caratterizzato da una pennellata materica con ricca e intensa gamma cromatica, con chiari rimandi alla pittura di Rembrandt e la pittura dei macchiaioli, in particolare la scuola napoletana di fine ‘800 e primi del ‘900. Dal 2018 inizia a praticare l’arte del “madonnaro”; dalla strada nasce una grande visibilità che lo porta a ricevere numerose commissioni e a stringere nuovi rapporti che lo rendono partecipe di diverse iniziative, soprattutto per la riqualificazione del territorio napoletano e non solo. Dal 2019 si affaccia al mondo dell’arte muraria, richiamando l’attenzione di diversi enti pubblici e privati, con cui realizza vari progetti sul territorio italiano. Nel luglio del 2022, in collaborazione con l’Associazione Tramandars, realizza Mātĕr-ĭa, una pala d’altare scomposta creata per l’ipogeo della Chiesa Collegiata in Santa Maria Maggiore di Somma Vesuviana, nel borgo medioevale del Casamale, in provincia di Napoli.
FORMATO 24 x 28 CM | BROSSURA
ISBN 9788899928889 | PAG. 64 | EURO 10,00
DATA DI PUBBLICAZIONE: settembre 2023
TARGET: arte contemporanea, pittura, installazione
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A cura di Elisa Perillo
Eseguito per la Collegiata di Santa Maria Maggiore di Somma Vesuviana, l’intervento site-specific prende il nome di Mātĕr-ĭa, un titolo che nasce dalla voglia di esprimere e descrivere la figura materna per poi svincolarsene e aprirsi a un significato più ampio. La desinenza latina Mātĕr rievoca in noi l’immagine di una figura generatrice, abbracciando però un doppio significato, quello che ci rimanda alla materia. La materia primordiale di cui è composto il mondo, di cui siamo composti.
Mātĕr-ĭa è un’opera che nasce in due momenti distinti ed esplora due sensi diversi della stessa tematica. Con il primo intervento, eseguito nel luglio 2022, l’artista rielabora la maternità e altre scene tratte dalla storia Cristiana, come l’Annunciazione e la Deposizione, rivisitando in chiave contemporanea la pala d’altare di Angelillo Arcuccio situata nella chiesa sovrastante.
La realizzazione di questi pannelli ha indotto l’artista a una riflessione che ha dato vita all’intervento eseguito poi nel maggio 2023. La prima maternità, in dialogo con le rappresentazioni che per secoli hanno visto il volto femminile associato alla figura della Vergine Maria e assoggettato a ideali come il candore e la purezza, viene incrinata per essere sostituita dal secondo intervento. La maternità assume le rughe del tempo con la rappresentazione della madre dell’artista e attraverso i profili della donna amata e della sorella gemella con cui ha condiviso il ventre. Le ha svestite dalla spiritualità che nei secoli ha sottomesso la figura femminile per metterle a nudo e presentarle al pubblico come donne vere.
(dall’introduzione di Elisa Perillo)
NOTE BIOGRAFICHE
Vittorio Valiante nasce a Napoli nel 1991. Consegue nel 2009 il diploma al liceo d’arte Suor Orsola Benincasa e, dopo un breve periodo all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, prosegue il suo percorso artistico da autodidatta.
Dal 2012, con l’uso di pseudonimi, inizia a lavorare a una grande produzione di dipinti, con i quali si inserisce in mercati e gallerie fino ad arrivare in Russia, dove i suoi lavori entrano a far parte di diverse collezioni private.
Il suo lavoro è caratterizzato da una pennellata materica con ricca e intensa gamma cromatica, con chiari rimandi alla pittura di Rembrandt e la pittura dei macchiaioli, in particolare la scuola napoletana di fine ‘800 e primi del ‘900. Dal 2018 inizia a praticare l’arte del “madonnaro”; dalla strada nasce una grande visibilità che lo porta a ricevere numerose commissioni e a stringere nuovi rapporti che lo rendono partecipe di diverse iniziative, soprattutto per la riqualificazione del territorio napoletano e non solo.
Dal 2019 si affaccia al mondo dell’arte muraria, richiamando l’attenzione di diversi enti pubblici e privati, con cui realizza vari progetti sul territorio italiano. Nel luglio del 2022, in collaborazione con l’Associazione Tramandars, realizza Mātĕr-ĭa, una pala d’altare scomposta creata per l’ipogeo della Chiesa Collegiata in Santa Maria Maggiore di Somma Vesuviana, nel borgo medioevale del Casamale, in provincia di Napoli.
FORMATO 24 x 28 CM | BROSSURA
ISBN 9788899928889 | PAG. 64 | EURO 10,00
DATA DI PUBBLICAZIONE: settembre 2023
TARGET: arte contemporanea, pittura, installazione