Oggi, già molte cose sono in condivisione, quasi tutto. Auto, lavori, know how, informazioni. Ma gli scambi nell’arte contemporanea sembrano conoscere solo la forma della compravendita. Come in un mercato azionario. Paradossale per un settore che dovrebbe per antonomasia essere all’avanguardia.
Vendere non è l’unico modo che ha un’Artista per trarre visibilità e guadagno dalle proprie opere. I contratti di Art Sharing propongono soluzioni alternative, già previste dall’ordinamento giuridico per altre forme di godimento sui beni mobili, da applicare tenendo conto della specificità dell’oggetto: le Opere d’Arte sono beni infungibili, unici. Con i contratti di Art Sharing l’Artista può scegliere tra un guadagno immediato e la possibilità di un canone mensile, tornando in possesso del suo lavoro allo scadere del termine concordato.
Anche la sua controparte ne trarrà dei vantaggi, accedendo ad opere diversamente non messe in commercio o con un prezzo maggiore di quello che è disposto a spendere. Nel collezionista crescerà la consapevolezza di ciò che piace, non più sacrificata alla convenienza economica, come direttrice principale delle due scelte. Parallelamente, aumenta, con l’Art Sharing, la domanda di Opere d’Arte e i soggetti interessati.
Perché la condivisione è un moltiplicatore. Prima di tutto di scelte.
“Ai pittori e ai poeti fu sempre lecito osare cose di ogni genere” Orazio, Ars Poetica
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Roberto Colantonio, avvocato, si occupa principalmente di tematiche di diritto societario e diritto del lavoro. Per Iemme Edizioni ha pubblicato: “Il Sole a Lugano. Come e perché aprire un conto in Svizzera” (2012). Sul web: robertocolantonio.blogspot.com
Roberto Colantonio
L’arte condivisa
Art sharing: un nuovo rispetto per l’artista, una nuova fruizione dell’arte.
formato 13,5×20 cm. | brossura
isbn 9788897776031 | pagg. 128 | euro 9,90
isbn 9788897776154 | 666 kb | euro 4,90
target: galleristi, artisti, mercanti d’arte, agenti, collezionisti, appassionati d’arte, sostenibilità e sviluppo socio-economico, nuove professioni, studenti, insegnanti, professori,critici e giornalisti d’arte
Oggi, già molte cose sono in condivisione, quasi tutto. Auto, lavori, know how, informazioni. Ma gli scambi nell’arte contemporanea sembrano conoscere solo la forma della compravendita. Come in un mercato azionario. Paradossale per un settore che dovrebbe per antonomasia essere all’avanguardia.
Vendere non è l’unico modo che ha un’Artista per trarre visibilità e guadagno dalle proprie opere. I contratti di Art Sharing propongono soluzioni alternative, già previste dall’ordinamento giuridico per altre forme di godimento sui beni mobili, da applicare tenendo conto della specificità dell’oggetto: le Opere d’Arte sono beni infungibili, unici. Con i contratti di Art Sharing l’Artista può scegliere tra un guadagno immediato e la possibilità di un canone mensile, tornando in possesso del suo lavoro allo scadere del termine concordato.
Anche la sua controparte ne trarrà dei vantaggi, accedendo ad opere diversamente non messe in commercio o con un prezzo maggiore di quello che è disposto a spendere. Nel collezionista crescerà la consapevolezza di ciò che piace, non più sacrificata alla convenienza economica, come direttrice principale delle due scelte. Parallelamente, aumenta, con l’Art Sharing, la domanda di Opere d’Arte e i soggetti interessati.
Perché la condivisione è un moltiplicatore. Prima di tutto di scelte.
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Roberto Colantonio, avvocato, si occupa principalmente di tematiche di diritto societario e diritto del lavoro. Per Iemme Edizioni ha pubblicato: “Il Sole a Lugano. Come e perché aprire un conto in Svizzera” (2012). Sul web: robertocolantonio.blogspot.com
Roberto Colantonio
L’arte condivisa
Art sharing: un nuovo rispetto per l’artista, una nuova fruizione dell’arte.
formato 13,5×20 cm. | brossura
isbn 9788897776031 | pagg. 128 | euro 9,90
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target: galleristi, artisti, mercanti d’arte, agenti, collezionisti, appassionati d’arte, sostenibilità e sviluppo socio-economico, nuove professioni, studenti, insegnanti, professori,critici e giornalisti d’arte