Le Word Sculptures, nella loro disarmante e quasi impenetrabile semplicità, ci ricordano che, per ricercare il vero intento dell’artista, dobbiamo ricordare il dictum di Sylvia Plath, ovvero: «Per spiare le mie cicatrici, c’è un prezzo da pagare». Il paroliere di Jack Pierson è ampio ed eclettico, a volte più gergale, altre più profondo, ma è anche spesso pervaso da un forte senso dello humor. Sono opere che possono essere anche lette e interpretare come personali e intime dall’osservatore stesso benché il loro vero valore universale sia dato da una molteplicità interpretativa. Nel corso degli ultimi trent’anni, in cui Jack Pierson ha lavorato all’assemblaggio delle sculture, queste ultime sono sempre rimaste coerenti nella loro incoerenza. A volte ne emerge un palpabile senso di tristezza, gioia, confusione, desiderio oppure un forte senso di drammaticità e nostalgia. Altre volte ancora, sembrano emanare un senso di smania o di follia oppure, diversamente, diffondono un senso di calma e lucidità. Nonostante i loro più svariati umori, c’è una costante sempre presente: la brevità.
(dal testo di Sebastien Theroux)
NOTE BIOGRAFICHE
Jack Pierson è nato nel 1960 a Plymouth, Massachusetts. Vive e lavora a New York City e nel sud della California. È un artista versatile, le opere che ha creato in oltre vent’anni, conosciute in tutto il mondo, abbracciano un ampio spettro di media diversi, dalla fotografia alle Word Sculptures, dalle installazioni, ai disegni, ai dipinti e ai murales. Create per la prima volta nel 1991, le Word Sculptures (vecchie lettere abbandonate, inizialmente utilizzate per le insegne pubblicitarie di hotel, casinò o fabbriche dismesse alle quali ha dato una seconda vita come opere d’arte) sono composte da singole parole o intere frasi spesso brevi, taglienti e schiette, che pongono interrogativi di natura poetica oltre che politica. Pierson è sempre stato affascinato dal glamour sbiadito di Hollywood e dal mondo delle celebrità. Durante gli studi al Massachusetts College of Art di Boston, si unì a un gruppo di artisti noto come la Boston School. Ha esposto sia in Europa che in America: mostre personali al Museum of Contemporary Art, Miami (2002) e al Centre d’Art Santa Monica, Barcellona (2007). Una retrospettiva del suo lavoro si è tenuta all’Irish Museum of Modern Art, Dublino, nel 2008. Il suo lavoro è in diverse collezioni, come il CAPC di Bordeaux, il Whitney Museum of American Art, il Metropolitan Museum e il Guggenheim.
FORMATO 23,5 X 30 CM | BROSSURA – CARTONATO CON ASTUCCIO
ISBN 9788899928629 | PAG. 240 | EURO 60,00
DATA DI PUBBLICAZIONE: marzo 2022
TARGET: arte contemporanea, pittura, scultura, istallazione
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a cura di Andrea Busto
Le Word Sculptures, nella loro disarmante e quasi impenetrabile semplicità, ci ricordano che, per ricercare il vero intento dell’artista, dobbiamo ricordare il dictum di Sylvia Plath, ovvero: «Per spiare le mie cicatrici, c’è un prezzo da pagare». Il paroliere di Jack Pierson è ampio ed eclettico, a volte più gergale, altre più profondo, ma è anche spesso pervaso da un forte senso dello humor.
Sono opere che possono essere anche lette e interpretare come personali e intime dall’osservatore stesso benché il loro vero valore universale sia dato da una molteplicità interpretativa.
Nel corso degli ultimi trent’anni, in cui Jack Pierson ha lavorato all’assemblaggio delle sculture, queste ultime sono sempre rimaste coerenti nella loro incoerenza. A volte ne emerge un palpabile senso di tristezza, gioia, confusione, desiderio oppure un forte senso di drammaticità e nostalgia. Altre volte ancora, sembrano emanare un senso di smania o di follia oppure, diversamente, diffondono un senso di calma e lucidità. Nonostante i loro più svariati umori, c’è una costante sempre presente: la brevità.
(dal testo di Sebastien Theroux)
NOTE BIOGRAFICHE
Jack Pierson è nato nel 1960 a Plymouth, Massachusetts.
Vive e lavora a New York City e nel sud della California.
È un artista versatile, le opere che ha creato in oltre vent’anni, conosciute in tutto il mondo, abbracciano un ampio spettro di media diversi, dalla fotografia alle Word Sculptures, dalle installazioni, ai disegni, ai dipinti e ai murales. Create per la prima volta nel 1991, le Word Sculptures (vecchie lettere abbandonate, inizialmente utilizzate per le insegne pubblicitarie di hotel, casinò o fabbriche dismesse alle quali ha dato una seconda vita come opere d’arte) sono composte da singole parole o intere frasi spesso brevi, taglienti e schiette, che pongono interrogativi di natura poetica oltre che politica. Pierson è sempre stato affascinato dal glamour sbiadito di Hollywood e dal mondo delle celebrità. Durante gli studi al Massachusetts College of Art di Boston, si unì a un gruppo di artisti noto come la Boston School. Ha esposto sia in Europa che in America: mostre personali al Museum of Contemporary Art, Miami (2002) e al Centre d’Art Santa Monica, Barcellona (2007). Una retrospettiva del suo lavoro si è tenuta all’Irish Museum of Modern Art, Dublino, nel 2008. Il suo lavoro è in diverse collezioni, come il CAPC di Bordeaux, il Whitney Museum of American Art, il Metropolitan Museum e il Guggenheim.
FORMATO 23,5 X 30 CM | BROSSURA – CARTONATO CON ASTUCCIO
ISBN 9788899928629 | PAG. 240 | EURO 60,00
DATA DI PUBBLICAZIONE: marzo 2022
TARGET: arte contemporanea, pittura, scultura, istallazione